Peloponneso: Laconia e Messenia

Laconia e Messenia








Di nuovo "sulla strada"; la destinazione sono le regioni di Laconia e Messenia, la parte più meridionale del Peloponneso.


Proprio a metà del tragitto è doverosa una sosta a Sparta, il glorioso impero Ellenico che basava il dominio sulla forza militare. L'attitudine a difendere la propria terra con le armi fu efficace per diversi secoli rendendo Sparta la principale rivale di Atene per il predominio nella Grecia Antica. Tale prerogativa non rendeva necessarie mura difensive e, finito il potere militare, Sparta venne invasa a più riprese fino al VI secolo, quando venne rasa al suolo dai Goti che costruirono nelle vicinanze la città di Mystras.




















Proprio le rovine di Mystras sono l'oggetto della mia curiosità. Si tratta, come detto, di una città fondata dai Goti e nel 1249, divenne la sede del principato latino di Acaia creato dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei crociati.



 
Le rovine si arrampicano alle pendici del monte Taigeto e tutto quello che rimane della città medievale sono le fondamenta delle case con poche mura ancora in piedi, pochi palazzi e la totalità delle chiese ortodosse che sorgevano in ogni angolo della città.
La visita al sito è abbastanza impegnativa visto che le rovine hanno un notevole sviluppo verticale, saranno almeno 300 metri di dislivello tra la città bassa e la rocca che domina la valle. E' comunque possibile accedere alle tre zone della città spostandosi sui tre livelli del sito, la città bassa, la città alta e il castello.
Non sono molti i turisti che si spingono fin qui e, soprattutto in estate, è preferibile visitare Mystras nelle ore più fresche, anche se la visita di tutto il sito impegna più di 3 ore.

La città bassa è un cimitero di case che, sono certo, nascondono i fantasmi di questa civiltà ormai silenziosa. Il silenzio è nascosto tra le poche mura ancora verticali e i segni del passaggio dell'uomo sono visibili ovunque. Le strie lasciate da porte e finestre, usci consumati dal passaggio di secoli di passi, cardini in pietra ancora incastrati nelle cornici delle porte.

Le chiese ortodosse disposte in ogni parte del complesso sono raggiungibili con dure camminate su un terreno sconnesso nonostante la distanza che le divide non è molta.




L'arrivo nella Laconia è molto piacevole, la struttura è in riva al mare con 3 spiagge a pochi minuti di distanza l'una dall'altra. Siamo a Skoutari e, dopo una giornata faticosa, il mare del tardo pomeriggio si rivela terapeutico.

Il tour del Peloponneso prosegue con la costa occidentale; oggi c'è in programma la visita di Monemvasia, città fortificata che sorge su uno sperone di roccia in mezzo al mare.
 



Per raggiungere il borgo medievale bisogna percorrere un ponte e parcheggiare lungo la strada. L'accesso avviene tramite un' angusta porta che nasconde un gioiello unico.










Le strette vie che penetrano tra le case come una ragnatela sono cariche di turisti e fattorini. La piazzetta centrale è molto elegante, la piccola chiesa di Christos Elkomenos, gli ulivi sulla piazza ed il balcone che si apre sul mare compongono una cartolina difficile da dimenticare.

Passeggiando tra gli intricati vicoli si scopre un borgo perfettamente restaurato e la sorpresa più gradevole si ha appena giunti all'estremità orientale di questa città fortificata. La piccola chiesa di Panagia Chrysafitissa domina un'ampia spianata non pavimentata.

Il campanile della chiesa è rappresentato da un basso cipresso su cui, con una semplice fune, sta attaccata la campana.


La vista verso la città da questa "agorà" è bellissima, la roccia rossastra a strapiombo su un borgo silenzioso e "acceso" dal sole sono l'immagine incantata di un altro angolo remoto della Grecia.








   
Purtroppo per noi la visita a Monemvasia è stata accompagnata da un costante e forte vento, non è stato un problema finchè la passeggiata riguardava il paese ma, subito dopo pranzo, ci saremmo dovuti fermare alla splendida spiaggia che fronteggia l'isola e il paese di Elafonissi.


Il forte vento faceva alzare la sabbia e la forza dell'impatto sulla pelle nuda era paragonabile a centinaia di punture d'insetto. Il flusso d'aria e sabbia continuo ci ha fatto desistere e rientrare alla base, pazienza, ci accontenteremo della spiaggia di Skoutari.

Il Mani Laconiano
 


Il giorno successivo è dedicato alla visita della regione del Mani Laconiano.
Questa parte di Peloponneso è caratterizzata da ripide e aride colline che si alzano dal mare e nascondono, negli intrigati meandri del periplo, paesini caratteristici della regione.


Quello che li rende "tipici" sono le particolari torri che costituiscono il nucleo principale di quasi ogni casa, denominate "case turrite". Sono torri a base quadrata in cui il rapporto tra l'altezza e la base dona un aspetto tozzo e poco slanciato.

La pietra con cui sono costruite, generalemte reperita in loco come per tutte le costruzioni rupestri, è dello stesso colore delle colline, un giallo ocra molto tenue, tanto che capita di accorgersi di questi paesi solo quando ci si arriva vicino.

Vathia (o Vatheia) è il paese piu rinomato e spettacolare della regione grazie ad una posizione dominante sulla costa sottostante, bellissimi sono anche i piccoli paesi come Gerolimenas o Porto Kagio nella punta più meridionale. Ricche di fascino sono anche le più grandi Areopoli (città principale del Mani) e Gytheio.


Attraversare questi piccoli paesi di mattina presto permette di vederli in una veste inedita per i nostri tempi; poche persone in strada e nessuna macchina.
Gli unici rumori che regnano sono il leggero sciabordio del mare sulla spiaggia, il vento che soffia costante e leggero e il rumore di qualche attività che si ridesta per una nuova giornata.










A Gerolimenas, invece, sono arrivato all'ora di pranzo. Il traffico costante di auto e i tanti turisti assiepati nei ristoranti lungo la piccola baia, dimostra che tipo di attrazione turistica sia questo borgo.

Gerolimenas, di per sè, è un piccolo paese che in origine era abitato solo da pescatori. Gran parte delle case sono costruite con l'architettura tipica del posto e dubito che tutt'ora appartengano a dei pescatori. Il restauro subito (perfetto) gli ha conferito un aspetto più da case di villeggiatura che di abitazioni rurali.



Arrivando ad Areopoli dalla strada principale, invece, si notano palazzi e condomini come in qualunque altro paese ma, come ho detto, è il maggiore centro abitato della zona. Il piccolo centro storico è, però, bellissimo. Costruito intorno ad un'ampia piazza, è formato da un intrico di stradine circondate da palazzi, case e chiese costruite, anche qui, con l'architettura tipica della zona. Mura massicce in pietra di un colore giallo ocra e tetti in tegole rosse.

Areopoli era la roccaforte della famiglia Mavromihalis che diede i natali a Petros, patriota locale che proclamò l'insurrezione contro i turchi nel 1721.
Proprio questa famiglia fece costruire la magnifica chiesa di Agios Ioannis (San Giovanni) adorna di affreschi naif.









 
Il Mani Messenico
Il tour del Mani prosegue con la parte superiore detta Mani Messenico. Questa regione si sviluppa, per quanto riguarda la parte più "tipica", sul versante occidentale del monte Taigeto (sul versante orientale abbiamo già visto Sparta e Mystras).


La zona gode di un clima molto più favorevole rispetto al Mani inferiore (Laconiano) e i pochi arbusti che sorgevano più a sud sono stati sostituiti da una vegetazione abbastanza rigogliosa. Non è raro che le montagne che dominano la regione rimangano innevate fino a maggio inoltrato.

I paesi che costellano la regione hanno caratteri meno peculiari rispetto al Mani Laconiano, ma la costa frastagliata è interrotta da piccole insenature e spiagge.

Il paese di Kardamili è forse il più caratteristico e fu anche il covo della famiglia Troupakis (rivale dei Mavromihalis di Areopoli). Il complesso al centro della città vecchia è costituito da un bel complesso medievale su cui spiccano le torri del clan Troupakis ed il bel campanile a punta della chiesa di Agios Spyrìdon del XVIII secolo.
Al complesso si accede attraverso un lussuoso ressort costruito su diverse strutture del nucleo medievale, l'ingresso è a pagamento (un paio di euro).







E' arrivato il momento di lasciare la regione della Laconia per entrare in Messenia. In questa regione non c'è la densità di siti archeologici che hanno Argolide e Laconia; c'è l'antica Olympia, la baia di Navarino proprio difornte a Pylos e una zona montuosa ricca di monasteri in cui la natura la fa da padtrone: la gola del Lousios.

La prima tappa è Pylos, un bel paese che sorge su una baia protetta da un'isola allungata che la ripara dalle correnti del mare aperto. Si tratta della baia di Navarino, un immenso porto naturale dove il 20 ottobre 1827 si risolse inaspettatamente la battaglia per l'indipendenza greca.

Nella baia avevano trovato riparo l'armata di Ibrahim Pasha di 89 navi, la flotta alleata (russi, inglesi e francesi) entrò nella baia con sole 27 navi quando vennero attaccati dalla flotta ottomana. Il mattino successivo i due terzi dell'armata turca era affondato contro le poche perdite alleate. A questo punto l'indipendenza greca divenne inevitabile.

Delle mini-crociere con partenza da Pylos permettono di andare a vedere i relitti delle navi affondate nella battaglia grazie a barche con il fondo trasparente.

Pylos, in sè, è un piacevole paesino che in estate si anima di famiglie in vacanza.
A pochi chilometri da Pylos, sempre nella baia di Navarino, c'è la frequentatissima spiaggia di Gialova il cui lungomare è costellato di ristoranti e locali come un piccolo villaggio turistico.


Nei dintorni di Gialova c'è la bellissima spiaggia di Voidokilia di cui parlerò in seguito.



Risalendo la costa occidentale del Peloponneso si costeggiano grandi spiagge finalmente di sola sabbia. La base di partenza per la visita alla zona nord è Zacharo caratterizzata proprio da una spiaggia di sabbia molto estesa e con qualche struttura balneare.

Olympia
Ad una ventina di chilometri da Zacharo c'è il sito archeologico dell'antica Olympia frequentato quotidianamente da migliaia di turisti che arrivano qui in autobus dal vicino porto di Katakolo (vicino Pirgos) dove fanno scalo le navi da crociera del mediterraneo.

Il sito è, quindi, subissato dai turisti e, per una visita completa, bisogna dedicargli più tempo del necessario.
Il sito archeologico in se è spettacolare, rovine di edifici e templi costituiscono una mappa in pietra scolpita sotto dolci colline.


E' possibile vedere il tempio di Zeus, al quale l'intero complesso era dedicato e per il quale, ogni 4 anni, venivano celebrati i famosi giochi (conosciuti oggi come "Olimpiadi"). I giochi erano la massima espressione sportiva dell'epoca, si tennero fino all'abolizione avvenuta nel 394 d.C. e vi potevano partecipare solo atleti uomini. Durante il periodo dei giochi venivano interrotte anche le ostilità tra gli stati in guerra.

La visita del sito permette di vedere i vari "tesori", veri e propri templi che custodivano offerte votive alle divinità. Ci sono la palestra in cui gli atleti si allenavano, i templi consacrati alle divinità e lo stadio in cui venivano svolti i giochi.










Il complesso archeologico di Olympia è composto anche da 4 musei, il più importante è il museo archeologico.

All'interno sono riportati, seppur parzialmente, gli spettacolari frontoni dei templi, delle rappresentazioni scultoree delle 12 fatiche di Ercole, la fantastica statua di "Ermes di Prassitele" mentre conduce il piccolo Dioniso sul monte Nysa.













Spiagge:
La spiaggia più spettacolare che ho visto è quella di fronte l'isola di Elafonissos, a Pounta.
E' una spiaggia in sabbia di colore giallo chiaro. La chiarissima luce del sole, la spiaggia quasi bianca ed il mare di un azzurro cristallino danno alla spiaggia un aspetto "tropicale". Con un traghetto ed in soli 10 minuti si può raggiungere la vicinissima isola di Elafonissos, ma la splendida spiaggia (vera attrattiva dell'isola) è a circa 4 chilometri dal porto per cui è utile imbarcarsi con un mezzo di locomozione.


Le spiagge della costa orientale della Laconia sono generalmente di sabbia, quelle più belle sono a nord di Monemvasia e ad est di Gyteio.
Le tre spiagge di Skoutari sono distanti pochi minuti a piedi l'una dall'altra e su due di esse c'è una taverna. Solo sulla spiaggia più orientale, però, ci sono attrezzature come ombrelloni e sedie a sdraio in affitto e la spiaggia è di sabbia.

Nel Mani, come detto, ci sono moltissime spiagge e baie. La maggior parte (non posso dire tutte, ma lo penso) sono con pietre arrotondate o veri e propri scogli.
Per chi ha bimbi piccoli è un po' scomodo. L'acqua, neanche a dirlo, è trasparente. In alcuni casi dava la sensazione di non esserci affatto.
E' il caso della spiaggia di Nyfi, nel Mani Laconiano.

Non è facile raggiungerla per via delle indicazioni stradali assenti o illeggibili, ma una baia vale l'altra. Il lato positivo è che nessuna è troppo frequentata almeno fino all'ora di pranzo.

Altra bellissima spiaggia è quella di Kokkala, poco più a sud. Quest'ultima è molto frequentata perchè molto vicino alla strada che circonda la penisola.
Anche nel versante occidentale del Mani Laconico ci sono innumerevoli baie.

Quella di Gerolimenas è il palcoscenico ideale per godersi lo spettacolo del paese che sorge tutt'intorno alla baia. L'acqua è limpida ed i consueti sassi non fanno da comodi cuscini.









Sulle spiagge della Messenia domina (finalmente) la sabbia. La spiaggia di Gialova è molto frequentata tanto che non è facile trovare posto se si arriva in tarda mattinata o primo pomeriggio.

A pochi chilometri da Gialova c'è la spettacolare spiaggia di Voidokilia, dalla perfetta forma di emiciclo e separata dal mare da un'alta scogliera aperta per pochi metri.

La spiaggia è abbastanza lontana da paesi e strutture tanto da non renderla sovraffollata ma, se decidete di fermarvi tutta la giornata qui, organizzatevi con cibo e acqua.



Ancora più a nord c'è la lunghissima spiaggia di Zacharo. La spiaggia è in fine sabbia scura e le poche strutture che la animano sono molto affollate. La spiaggia è invasa da giocatori di racchettoni che in alcuni casi devantano anche molesti.
Le spiagge della Messenia, tranne Voidokilia, non sono rinomate per la loro bellezza. Credo sia dovuto al colore della sabbia, spesso scura, ed all'acqua i cui colori non sono quelli con cui ci figuriamo le spiagge greche. Non posso, però, affermare che l'acqua fosse sporca, tutt'altro. Spesso, però, ci sono alghe in sospensione che contribuiscono a conferire un aspetto scuro, non cristallino.


Alcuni consigli per dormire e mangiare:
La base di partenza per il Mani era, come detto, a Skoutari. Lo Skoutari beach appartaments è una struttura recente con ampie camere con bagno, angolo cucina e balcone con una bella vista sul piccolo golfo antistante. La signora che gestisce la struttura è molto gentile e disponibile e, su richiesta, offre il servizio di lavanderia. La colazione è eccezionale.
Per mangiare a Skoutari ci sono due taverne su due spiagge a pochi minuti a piedi dallo Skoutari beach appartaments ma, al centro del paese (10 minuti a piedi, ma in salita) c'è un piccolo ristorante con prezzi irrisori e souvlaki eccezionali. Non è raro mangiare vicino a signori anziani che discutono di fronte un bicchiere di vino. Per cena, gyros con pita, insalata greca e birra (Mythos) in tre abbiamo speso 12 euro!
 A Gerolimenas ho mangiato al ristorante dell'albergo Akrogiali, specializzato in grigliate di carne e pesce. Buono e con prezzi ragionevoli.

A Gialova, se riuscite a trovare un prezzo particolarmente scontato o, semplicemente, volete spendere qualche giorno in completo relax, cercate di prendere un appartamento da "Eleonas".
Le bellissime e nuovissime villette bifamiliari sorgono su una collina alle spalle della spiaggia di Gialova. Ogni villetta ha una piscina privata e, se il villaggio non è al completo, viene affittato un solo appartamento a complesso con il risultato che la piscina è esclusivamente vostra. Dalla terrazza si gode un panorama spettacolare sulla baia e la quiete del villaggio vi terrà "chiusi" in casa. Noi abbiamo optato per uscite di mezza giornata con il rientro nel primo pomeriggio per godere di questo paradiso.


Per mangiare ci siamo affidati al ristorante Elia che ci ha preparato anche un pranzo da asporto (nel caso vogliate gustare a pieno le potenzialità dell' Eleonas Village), buono e a prezzi ragionevoli.
A Zacharo abbiamo alloggiato all'Olympion Village, struttura nuova e molto curata nei pressi della spiaggia. Il fornitissimo bar nel giardino è aperto tutto il giorno e dà la possibilità di mangiare (la varietà di portate è maggiore per la cena).

Un avviso importante che può interessare chiunque si trova, come me, sull'"autostrada" che da Patrasso porta verso Atene costeggiando il profilo nord del Peloponneso (quella di maggior importanza e volume di traffico), l'autostrada 8A.
L'autostrada è a pagamento come se fosse una VERA autostrada ma c'è da aver paura. Probabilmente è LA STRADA PIU' PERICOLOSA CHE HO MAI PERCORSO!


Non tanto per le curve che ne rendono sinuoso il tracciato, ma più che altro per le sole due corsie che la compongono. Una corsia per ogni senso di marcia; solo in rari casi le due corsie sono separate da uno spartitraffico in cemento.
L'asfalto è in buone condizioni, questo porta gli automobilisti a correre più del normale. Il sorpasso è agevolato dall'auto più lenta spostandosi con metà veicolo sulla corsia d'emergenza, ampia quanto la carreggiata normale. Questa manovra, però, è a unico arbitrio dell'auto più lenta e non di rado porta la macchina veloce a superare la doppia linea continua centrale ed a sfiorare le auto che corrono nel senso contrario. Il tutto è ulteriormente reso più pericoloso dai frequenti lavori sul tracciato ed ai lati delle carreggiate con conseguente aumento di mezzi pesanti. Per non parlare dei bus che, stracolmi, trasportano turisti da un capo all'altro del Peloponneso. ATTENZIONE!

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